Osvaldo quest’anno si dedica all’ascolto: ma in che senso, esattamente? Per rispondere a questa domanda, ha invitato un audio producer, una psicologa e un artista qualche giorno prima dell’inizio dell’ottava edizione per parlare di ascolto come pratica collettiva, modalità di relazione e pratica artistica.
Ci incontreremo al MITAG – Museo Storico Italiano della Guerra, compagno di viaggio di questa edizione, per sondare le onde del suono, sintonizzarci, raccogliere suggestioni. Nulla di accademico, promesso!
Durante la giornata saranno con Osvaldo:
Marco Stefanelli, audio producer indipendente
Nicola Di Croce, artista e ricercatore
Lucia Pagani, psicologa e mediatrice penale esperta in programmi di giustizia riparativa
Modalità di partecipazione
La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati, prenota il tuo biglietto!
È possibile partecipare ad un solo incontro o a tutta la giornata (prenotando tutti e 3 i moduli). Per chi seguirà l’intera giornata, pausa caffè e pranzo sono inclusi.
Attenzione: la sede dell’evento presenta barriere architettoniche come rampe, scale e dislivelli.
Programma
10.00 Saluti e brioches
10.15 – 12.00 Marco Stefanelli | Ascoltare in cerchio
Un intervento che attraversa dieci anni di pratiche di ascolto collettivo e laboratori partecipati di narrazione sonora con adolescenti, comunità e realtà territoriali, tra documentari radiofonici, fiction audio e passeggiate sonore.
12.15 – 13.00 Visita guidata alla mostra E noi che ne sappiamo? (facoltativa)
13.00 – 14.00 Spuntino
14.00 – 16.00 Nicola Di Croce | In accordo – Accordarsi e risuonare con l’altrove
Una riflessione sui concetti di accordo e risonanza attraverso il suono e l’ascolto a partire dal racconto di alcune esperienze artistiche e di ricerca sviluppate negli ultimi anni. L’obiettivo è esplorare forme di negoziazione tra umani, non-umani ed ecosistemi, avviando nuove forme di convivenza, sempre più necessarie per far fronte alle attuali crisi politiche ed ecologiche.
16.00 – 18.00 Lucia Pagani | Ascoltare per esserci, trasformare, con-vivere
L’ascolto come pratica attiva e democratica può creare uno spazio che permette di esistere, creando spazio per costruire memorie e per ordinare i pensieri restituendo dignità.