24.05.2025 – 31.08.2026 | Rovereto, MITAG

E noi che ne sappiamo? Riflessioni sul colonialismo italiano

Con la mostra “E noi cosa ne sappiamo?”, il MITAG si interroga sulle modalità con le quali sono state raccontate e si possono narrare oggi le vicende coloniali italiane del periodo tra la fine dell’Ottocento e la Seconda guerra mondiale. 

Il Museo ha avviato una ricerca sulle proprie collezioni coloniali e su quanto è conservato in altri musei del territorio regionale, partecipando al dibattito internazionale sulla gestione del patrimonio coloniale già maturato in altri paesi.

La mostra vuole stimolare una riflessione critica su come l’immaginario coloniale italiano sia stato fondato su stereotipi e letture romanticizzate, usati per legittimare il dominio e la violenza. Gli oggetti e le immagini esposti, ci interrogano anche su rimozioni e pregiudizi che permangono ancora oggi.

Oggetti, immagini, documenti, strumenti di propaganda e beni personali conservati nei depositi di numerosi musei regionali sono presentati con il loro duplice significato: testimonianze che sono servite a costruire immaginario e propaganda coloniale, ma anche fonti necessarie per una conoscenza critica della storia coloniale italiana.

Grazie ad una contaminazione con il linguaggio dell’arte, il racconto è arricchito da un’istallazione artistica realizzata da Martina Melilli, in collaborazione con Attila Faravelli.

Il progetto espositivo e le iniziative correlate si sviluppano nell’Anno dei Musei dell’Euregio 2025, dedicato ai temi della giustizia, dell’uguaglianza sociale e alle forme di resistenza.

 

E NOI CHE NE SAPPIAMO?
Riflessioni sul colonialismo italiano

A cura di
Francesco Frizzera, Anna Pisetti, Davide Zendri, Nicola Fontana

Installazione artistica
Martina Melilli con Attila Faravelli

Progetto grafico e di allestimento
Formbar, Merano

 

       

 

Con il contributo di

 

             

Aperture

24.05.2025 – 31.08.2026
Da martedì a domenica, 10-18

Ingresso compreso nel biglietto del MITAG

Inaugurazione venerdì 23 maggio ore 18